Localismo, il fiore all’occhiello di Centro Cash

Aprile 15, 2021

Riceviamo e con piacere pubblichiamo l’articolo di Food Service con l’intervista esclusiva al nostro
Amministratore Delegato Giorgio Annis.

Localismo, il fiore all’occhiello di Centro Cash

L’INSEGNA DI ABBI GROUP, OPERANTE NEL SETTORE DEI CASH&CARRY, PUNTA SUI PRODOTTI
TIPICI DEL TERRITORIO SARDO, IN PARTICOLARE FRESCHI E FRESCHISSIMI, CON UNA SELEZIONE
AD HOC PER L’HORECA.

Sono passati solo 15 anni dall’apertura del primo cash&carry a Oristano e oggi Centro Cash è la più importante realtà del settore in Sardegna con una quota di mercato del canale che sfiora il 40 per cento. Alla prima apertura sono poi seguite quelle di Nuoro, Olbia e Cagliari consentendo all’insegna di raggiungere un fatturato di circa 80 milioni di euro. Centro Cash fa parte di Abbi Group, la holding della famiglia Ibba che opera da oltre 70 anni nella Distribuzione Organizzata, con le insegne Crai, Simply, Leader Price e Despar, e nel commercio dei mangimi e cereali, con la propria insegna IBBA mangimi. Centro Cash ha quindi un DNA profondamente radicato nel territorio sardo. Ne parliamo con l’Amministratore Delegato Giorgio Annis.

Quali sono state le tappe dello sviluppo, così rapido, di Centro Cash?

Il progetto Cash&Carry nasce nel 2005 con l’apertura del primo punto vendita a Oristano. La svolta però avviene nel 2012 con la reale presa di coscienza che il canale C+C potesse diventare una unità di business importante all’interno del nostro Gruppo, per cui abbiamo acquisito i due Gros Market di Nuoro e Olbia. A seguito di questa operazione, che ha consentito di sviluppare dei numeri importanti, nel 2017 abbiamo aperto un nuovo cash&carry a Cagliari, la piazza più importante della Sardegna, dove vive 1/3 della popolazione. Sin da subito, ha fatto registrare risultati di tutto rispetto grazie a un modello di cash&carry “di prossimità”, basato sulla vicinanza al cliente (grazie anche alla “sardità” dell’azienda) e su assortimenti locali, incontinua crescita e sempre tarati alle esigenze delle singole attività.

 

Come avete gestito l’emergenza?

Vorrei sottolineare che la Sardegna è stata tra le zone meno colpite dalla pandemia nel 2020, ma certamente i lockdown hanno influenzato l’andamento delle vendite: lo scorso anno, infatti, abbiamo registrato un calo del fatturato relativo all’Horeca di circa il 20 per cento, parzialmente compensato dall’ottima performance del dettaglio alimentare. Del resto, circa il 65% dei nostri clienti è rappresentato dai professionisti Horeca, il 30% dagli alimentaristi ed il 5% dalle partite IVA dei professionisti. Durante i lockdown, primaverile e autunnale, per rispondere alle esigenze dei clienti abbiamo attivato il servizio di delivery, sebbene Centro Cash sia un Cash&Carry “puro”, vocato alla relazione diretta con il cliente; e proprio per rispondere alle richieste ed esigenze della nostra clientela siamo intervenuti per ritagliare una politica di acquisto mirata alle esigenze che il periodo richiedeva: non solo, quindi, termini di pagamento ma anche offerte particolarmente personalizzate. Inoltre, nonostante non siamo soliti offrire dilazioni di pagamento e la numerica di clienti che ne usufruisce è molto bassa, in casi molto limitati e ai nostri più fedeli clienti, non necessariamente i più grandi, abbiamo concesso e dato la possibilità di rientrare nei pagamenti in maniera comoda, secondo il proprio “passo”, senza mai togliere il supporto all’acquisto.

Da questo punto di vista, quindi, abbiamo sostenuto sia dilazioni che crediti extra plafond. Abbiamo poi lanciato alcune iniziative di supporto agli operatori, come, per esempio, l’operazione “Buono a Tavola”, in concomitanza alla riapertura di maggio, che consisteva in un buono proposto ai nostri clienti con partita IVA non alimentare per l’acquisto di una cena presso i clienti ristoratori aderenti all’iniziativa. I ristoratori, a loro volta, avevano la possibilità di ottenere in questo modo un anticipo di denaro senza alcun costo, beneficiando dell’intero importo del buono. Centro Cash, a proprie spese, riconosceva uno sconto del
10% sugli acquisti effettuati dai professionisti per ringraziarli dell’adesione al progetto. Ancora, sempre per rispondere alle esigenze dei nostri clienti, abbiamo accettato alcuni pagamenti con i Sardex, una moneta complementare all’euro, assai diffusa in Sardegna, che fa parte di un vero e proprio circuito commerciale locale. Inoltre, nonostante l’anno trascorso sia stato molto difficile, Centro Cash è riuscito, grazie alla propria squadra e al gradimento dei clienti, a mantenere inalterato il livello di servizio.
Anche lei ritiene che oggi dobbiamo parlare di una “nuova normalità” del fuori casa? Certamente, il mondo Horeca, che è stato uno dei comparti maggiormente colpiti dalla crisi, sin da subito ha
dovuto fare i conti con una “nuova normalità”, resa necessaria dalle norme per l’emergenza sanitaria.

 Questa necessità ha generato un riposizionamento dell’offerta e una revisione degli assortimenti con particolare attenzione al packaging. Ristoranti, bar, pizzerie e tutto il mondo del consumo fuori casa hanno dovuto integrare il loro servizio con la consegna a domicilio, per cui è nata l’esigenza di ampliare l’assortimento con l’inserimento di contenitori più funzionali e che garantissero loro un risparmio sui costi. Per questo motivo abbiamo implementato tutto il comparto della detergenza professionale con prodotti certificati per la pulizia e la sanificazione degli ambienti, oltre che con tutti i DPI resi necessari dalle nuove normative tra cui mascherine chirurgiche e FPP2.

 

Cambiamo argomento e parliamo dell’offerta: quali sono i plus del vostro assortimento?

Il localismo è alla base della strategia di Abbi Group e quindi anche di Centro Cash, che sostiene
costantemente la filiera agroalimentare sarda. Puntare sui prodotti del territorio, e mi riferisco in particolare ai freschi e freschissimi (salumi, formaggi, ortofrutta, carne e pesce) e ai vini (il 90% delle etichette proposte è di produzione isolana), è, quindi, il nostro plus fondamentale. Nel complesso stiamo parlando di circa 4mila referenze. Non dobbiamo dimenticare, e questo è un aspetto molto importante per rispondere in modo rapido e flessibile alle esigenze degli Alimentaristi, che Abbi Group è proprietaria di un Cedi che gestisce fino a 10mila referenze; abbiamo quindi a disposizione un ampio assortimento di prodotti in grado di coprire tutti i fabbisogni di questa categoria di clienti.

 

Avete private label?

Non abbiamo prodotti a marchio specifici per il Cash&Carry, ma abbiamo inserito nella nostra offerta la linea “Cuore dell’Isola”, private label del Gruppo Ibba, presente nelle insegne ratail, che comprende 150 referenze di vari prodotti (miele, salumi, grocery, ecc.) di alta qualità, molto apprezzati anche dai professionisti Horeca e dagli alimentaristi.
Che tipo di assistenza fornite ai vostri clienti?
Nel negozio fisico i responsabili di ogni reparto svolgono il ruolo di assistenti e consulenti dei clienti, in modo da rispondere alle loro richieste. Più in generale, i nostri category manager analizzano costantemente i trend di mercato allo scopo di selezionare e proporre assortimenti mirati alle esigenze della clientela. E per il futuro, sempre nell’ottica di agevolare l’attività a favore della clientela, abbiamo una serie di progetti legati al digitale.

 

Di cosa si tratta?

Innanzitutto lanceremo il nuovo sito web, più dinamico e interattivo. In secondo luogo, potenzieremo il nostro CRM in modo da avere informazioni più esaustive sui dati di vendita e sui nostri clienti. In terza battuta, stiamo pensando di realizzare una piattaforma di e-commerce dedicata ai nostri clienti Horeca e del piccolo retail, che svolga anche una funzione di raccolta ordini. È un progetto a cui stiamo lavorando e che sarà sviluppato nel 2021.

 

Che importanza hanno le promozioni per Centro Cash?

Sono molto importanti. Oltre ai volantini promozionali a cadenza quindicinale, proponiamo volantini speciali legati a tipologie precise di prodotti (birra, vini ecc.) oppure dedicati al servizio di delivery e al take away, con prodotti e formati ad hoc.

Quale ruolo ricopre la formazione?

Siamo molto attenti a questo tema. Durante le fasi di riapertura dell’attività di bar e ristoranti, a maggio 2020, abbiamo predisposto con i nostri consulenti tecnici dei manuali di facile consultazione attraverso i quali proponevamo ai nostri clienti la formazione per le prime procedure anti Covid, mettendo anche a disposizione un pool di consulenti tecnici per poter allestire i locali con i necessari strumenti di protezione, come, per esempio, le barriere in plexi e la definizione del numero massimo di clienti per locale. Più in generale, svolgiamo un’attività di formazione basata su incontri, eventi e degustazioni presso i produttori, allo scopo di formare i nostri dipendenti in merito alle caratteristiche dei prodotti e al loro utilizzo in cucina, cosicché a loro volta possano trasmettere informazioni e conoscenze ai clienti. In alcuni casi, coinvolgiamo i clienti stessi, a cui dedichiamo anche ambiti di formazione dedicati alla gestione economica (food cost, per primo) dei loro locali. In un momento così difficile per il comparto del fuori casa la formazione assume un ruolo determinante per affrontare e risolvere le difficoltà.
PER CENTRO CASH LA FORMAZIONE È UN ASPETTO MOLTO IMPORTANTE E SI SVILUPPA
ATTRAVERSO INCONTRI ED EVENTI

 

Quali sono, secondo lei, le prospettive del fuori casa?

Sono ottimista: credo che se la pandemia verrà sconfitta i consumatori italiani torneranno a frequentare bar, ristoranti e hotel. Chiaramente, non penso che tutto tornerà esattamente come prima. In particolare, vedo una situazione delicata per quelle realtà dell’ospitalità che hanno sempre avuto una clientela business, mentre sono convinto che il turismo ripartirà e potrà essere un motore della ripresa. Come sono convinto che ripartiranno bar e ristoranti frequentati da una clientela locale, mentre, a causa dello smart working, la ristorazione collettiva e i bar diurni legati alla pausa pranzo pagheranno dazio.